LA MAGIA: IDOLATRIA
ED ANTICULTO
IGNORANZA RELIGIOSA
L’ammonimento biblico contro le pratiche magiche è, oggi, più
attuale che mai. Assistiamo, infatti, ad un impressionante ritorno delle pratiche magiche.
Secondo i dati più recenti gli "utenti di magia" in Italia sarebbero quasi 12
milioni di persone.
"L’ignoranza religiosa è, senza dubbio, la causa
principale delle deviazioni in questo campo" (Conferenza Episcopale Campana,
"Io sono il Signore vostro Dio", Nota pastorale a proposito di superstizione,
magia, satanismo, n.3). Esiste "una grave carenza d’evangelizzazione che
non consente ai fedeli di assumere un atteggiamento critico nei confronti di proposte che
rappresentano solo un surrogato del genuino senso religioso e una triste
mistificazione dei contenuti autentici della fede" (Conferenza Episcopale
Toscana, Nota pastorale, A proposito di magia e di demonologia, n.3). E’
evidente che se "scende" la vera fede, "sale" la
superstizione! Dalle pratiche e dalle credenze magiche "la fede cristiana risulta
adulterata, in quanto viene offuscata la Signoria dell’Unico Signore, che si è
rivelato al suo popolo. Senza negare, formalmente, l’onnipotenza di Dio, la si svuota
di fatto, ponendogli accanto creature e "poteri" che ne prendono il posto e si
pongono in alternativa a Lui" (Conferenza Episcopale Campana, Nota pastorale,
n.9). "La magia crede all’esistenza di forze occulte che influiscono
sulla vita dell’uomo e sulle quali l’operatore (o il fruitore) di magia pensa di
poter esercitare un controllo mediante pratiche rituali capaci di produrre automaticamente
degli effetti; il ricorso alla divinità, quando c’è, è meramente funzionale,
subordinato a queste forze e agli effetti voluti. La magia non ammette,
infatti, alcun potere superiore a sé; essa ritiene di poter costringere gli stessi
"spiriti" o "demoni evocati a manifestarsi e a compiere ciò che essa
richiede. Essa non si riferisce a Dio, al Dio personale della fede alla sua provvidenza
sul mondo, ma piuttosto a forze occulte impersonali /.../ Da queste forze ritiene
di difendersi con il ricorso a gesti di scongiuro e ad amuleti, o presume di
carpirne i benefici con formule di incantesimo, filtri o azioni collegate agli
astri, al creato o alla vita umana.
MAGIA BIANCA E MAGIA NERA
"Tradizionalmente si è soliti distinguere tra magia
"bianca" e magia "nera" /.../ la magia bianca
intenderebbe forme d’intervento che presumono di mirare a scopi, sia pure benefici,
come il ripristino di un rapporto d’amore, la guarigione da una malattia, la
risoluzione di problemi economici e così via, ma lo fa con il ricorso all’uso di mezzi
inadeguati come talismani e amuleti, portafortuna e filtri, credenze in combinazioni
di carte, persone o eventi, oppure con il riferimento a pratiche mediche centrate su arti
occulte o poteri "sovrumani" (cfr. C.E.C., Nota pastorale, nn.13-14).
/.../ Ancora più grave è la magia "nera. Essa si richiama, in modo diretto o
indiretto, a poteri diabolici o comunque presume di agire sotto un qualche loro influsso. Di
norma la magia "nera" è indirizzata a scopi malefici (procurare
malattie, disgrazie, morte) o ad influenzare il corso degli eventi a propria utilità,
specialmente per conseguire vantaggi personali come onori, ricchezze o altro. Si chiama
magia "nera" per i metodi a cui ricorre e per i fini che persegue" (C.E.T.,
Nota pastorale, n. 8). "La magia nera è praticata con
l’intenzione di nuocere agli altri, invocare gli spiriti maligni per danneggiare i
propri nemici, procurare disturbi psichici a rivali, creare forti negatività, malocchi e
fatture, generare contrasti, impedimenti, liti, vendette, causare malattie e la
morte" (C.E.C., Nota pastorale n.15).
Questa magia è una vera e propria espressione di anticulto,
indirizzata a far diventare i suoi adepti "servi di Satana". Rientrano in essa
tutti quei riti esoterici, a sfondo satanico, che hanno il loro apice nelle cosiddette messe
nere (cfr. C.E.C., Nota pastorale, nn. 19-21).
Una simile forma di magia, di fatto, non si esprime senza un influsso
del "padre della menzogna" (Gv 8,44), il quale - come insegna la Scrittura -
tenta in tutti i modi di deviare l’uomo dalla verità e condurlo all’errore e
al male (1 Pt 5,8), nonostante la sconfitta subita con la venuta del Figlio di
Dio nel mondo (Lc 10,18) e il trionfo glorioso della sua risurrezione (Fil 2,9-11)
(C.E.T., Nota pastorale, n.8). La magia, o è "bianca", o e
"nera", oppure e "rossa", per i mezzi che usa o per i fini che si
propone, è sempre un gravissimo insulto e una colpevole offesa all’assoluta Signoria
dell’unico vero Dio.
L’INSEGNAMENTO COSTANTE DELLA CHIESA
La Chiesa ha sempre condannato in modo esplicito e incontrovertibile la
magia e tutte le pratiche di magia. S. Tommaso d’Aquino, nella Summa
Theologiae, cita S. Agostino che nel "De Doctrina Christiana", libro
2 Cap. 20, afferma che "è superstizioso /.../ tutto quello che è consultazione dei
demoni, o patto simbolico accettato e concluso con essi" /.../ le fasciature
magiche (ligature), ecc.". /.../ Le divinazioni e le pratiche di cui si
parla appartengono alla superstizione in quanto dipendono da certi interventi dei demoni.
Ed è così che si riallacciano a dei patti stabiliti con essi" (S. Th., II-II, q.
92, a.2). S. Tommaso annovera il maleficio tra i peccati mortali (S. Th., II-II, q.
76, a.3). Nel Decreto, XXVI, qu.5 (can. Sortes) si legge: "Le sorti con le quali nei
vostri affari decidete ogni cosa, e che i padri hanno condannato, altro non sono che divinazioni
e malefici. Perciò vogliamo che esse siano condannate e che non siano più
nominate tra noi cristiani: e perché non siano praticate le proibiamo sotto pena di
scomunica" (5. Th., II-II, q. 95, a. 8; q. 96, a. 2).
CATECHISMO CHIESA CATTOLICA
Il Catechismo della Chiesa Cattolica, al n. 2117, esprime in forma
sintetica la costante condanna della Chiesa per tutte le pratiche magiche: "Tutte le
pratiche di magia e di stregoneria con le quali si pretende di sottomettere le potenze
occulte per porle al proprio servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo -
fosse anche per procurargli la salute - sono gravemente contrarie alla virtù di religione
(cfr. C.C.C., n. 1807, n. 2095). Tali pratiche sono ancor più da condannare quando si
accompagnano ad un’intenzione di nuocere ad altri o quando in esse si ricorre
all’intervento dei demoni"(C.C.C., n. 2117).
Tutte le pratiche magiche ("bianche", "nere" o
"rosse"), rientrando nel campo della superstizione sono gravi offese contro il
primo comandamento (cfr. C.C.C., nn. 2111-2117).
I cristiani devono essere cauti nel giudicare la magia come un effetto
diretto - sempre ed in ogni circostanza - del Demonio.
Dall’altra parte però non si può razionalisticamente ridurre la
realtà delle pratiche magiche, specie quelle "nere", solo ad un fenomeno
psichico deviante o ad un semplice atto peccaminoso dell’uomo. In tali pratiche non
si può escludere un’azione o dipendenza da Satana, avversario giurato del Signore
Gesù e della sua salvezza.
Il Diavolo - come c’insegna l’Apocalisse - sino alla fine dei
tempi userà tutti i suoi poteri e la sua sagacia per ingannare i battezzati ed ostacolare
la piena attuazione del progetto salvifico di Dio sul mondo. (Conferenza Episcopale
Toscana, Nota pastorale "A proposito di magia e di demonologia", n.11).
"La magia nera rappresenta una colpa gravissima /.../ una
deviazione dalla verità rivelata /.../ contraria alla fede e al culto
esclusivo a Cristo Gesù, unico Redentore e Signore dell’uomo /.../ Essa
è in contrapposizione alla vera professione del credente ed è pericolosa per la
salvezza" (C.E.T., n. 12) (cfr. C.E.C., nn. 24-36).
BIBBIA E MAGIA
Nella Sacra Scrittura troviamo indicazioni chiare sia
sull’esistenza della magia, sia sul tipo di pratiche magiche: la divinazione
(Ez 31,26) la stregoneria (Mi 5,11) (Na 3,4) (Dt 18,10-12), l’arte magica
(Sap 17,7), gli incantesimi (Dt 18,11) (SaI 58,6) (Ger 8,17) (Qo 10,11); l’uso
dei nodi e dei legami (Ez 13,17-23). Sono segnalate le magie di Gezabele (2 Re 9,22),
le pratiche superstiziose dei re Achaz (Re 16,3-4), di Manasse (2 Re 21,6) e le pratiche
superstiziose che Giosia combatte (2 Re 23,24). Nella Sacra Scrittura la condanna della
magia e di tutte le pratiche di magia è costante ed inequivocabile. E’ proibita
la magia, la stregoneria [(Es 22,17) (Lv 19,26) (Di 18,10) (Sap 12,4) (Ez 13,18) (At
19,19) (cfr At 13,6-12 e At 16,16-24) (GaI 5,20) (Ap 9,21)] il ricorso a negromanti,
indovini, operatori di incantesimi e fattucchieri, sotto pena di morte (Lev 19,26.31;
20,6; 20,27) (Dt 18,10-12) (Es 22,17) (Ap 21,8) (Ap 22,15) (Dt 18,10-12) (Is 3,1-3) (Ger
8,17) (Es 7,11) (Ml 3,5) (Na 3,4).
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VARIE FORME DI MAGIA
- C’è la magia imitativa, secondo la quale il
simile produce il simile: il versare dell’acqua per terra, porterà la pioggia; il
trafiggere gli occhi di un pupazzo accecherà o farà morire la persona da esso
rappresentata.
- C’è la magia contagiosa, in base a cui il
"contiguo" agisce sul "contiguo" oppure una parte sul tutto, al
punto che è sufficiente mettere in contatto due realtà, animate o inanimate, perché una
forza benefica o malefica si trasmetta dall‘una all’altra: così il
"toccare ferro" o il "gettare sale" terrà lontano da influssi
negativi o da iettature in relazione a virtù speciali affidate a questi elementi.
- Esiste, infine, la magia incantatrice, la quale
attribuisce un potere particolare a formule e azioni simboliche, ritenute capaci di
produrre degli effetti evocati o da esse indicati" (C.E.T., Nota pastorale, n.
6).
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TRATTO DA
http://profezie3m.altervista.org/archivio/fede_cultura/FedeCultura_Magia.htm